Come Scegliere la Migliore Corporate Intelligence

Poiché sempre più team aziendali si avvalgono dei fornitori di Private Intelligence per comprendere le condizioni operative geopolitiche e di sicurezza, è fondamentale che la leadership aziendale e i loro team di intelligence facciano la migliore scelta in linea con le loro esigenze, al grado di rischio e all’etica aziendale.

Come Scegliere la Migliore Corporate Intelligence

Il Belfer Center’s Intelligence Project dell’Università di Harvard ha sviluppato un database di 70 società specializzate nella Corporate Intelligence, che opera in più di 170 Paesi e offre oltre 265 servizi geopolitici e di sicurezza (dall’analisi geopolitica per area geografica/regione o di sicurezza su misura ai servizi integrati, alla consulenza strategica di intelligence, alle misure di sicurezza o al supporto specifico del settore).

La domanda di provider di intelligence privata è in costante aumento. Già nel 2022, si stimava che i servizi di Security in USA fossero pari a 48,1 miliardi di dollari, di cui circa il 10% di questa spesa fosse destinata all’intelligence globale sulle minacce informatiche (per la precisione pari a 4,93 miliardi di dollari). Da questa stima è esclusa l’intelligence sui rischi geopolitici e di sicurezza. Con l’escalation della guerra russo-ucraina e le tensioni USA-Cina si può immaginare che questa domanda sia cresciuta fortemente sia da questa parte che dall’altra parte dell’Oceano Atlantico.

Poiché sempre più team aziendali si avvalgono dei fornitori di Private Intelligence per comprendere le condizioni operative geopolitiche e di sicurezza, è fondamentale che la leadership aziendale e i loro team di intelligence facciano la migliore scelta in linea con le loro esigenze, al grado di rischio e all’etica aziendale.

“La migliore intelligence va ai migliori clienti” – Paul Kolbe, ex dirigente della CIA ed ex capo dell’intelligence della BP.

Dall’analisi sistematica di questo ecosistema, gli autori dell’Intelligence Project del Belfer Center dell’Università di Harvard hanno identificato quattro domande chiave che i responsabili delle decisioni aziendali devono porsi al fine di massimizzare il ROI dei fornitori di Corporate Intelligence (qui e di seguito le loro conclusioni – Robson-Morrow, Maria, Katherine Tucker and Paul Kolbe. “Intelligence Vendor Checklist.” Harvard Business Review, January 16, 2024).

Per ogni punto abbiamo aggiunto una riflessione esplicativa.

1. L’esperienza del fornitore soddisfa le mie esigenze?

  • Il fornitore ha chiare specialità, sostenute da una profonda esperienza.
  • Investono nelle loro persone con la formazione e lo sviluppo continuo.
  • Il fornitore supervisiona attentamente i subappaltatori e ha una visione dei loro metodi di raccolta.

Una volta che il team di sicurezza ha messo a fuoco le esigenze e le priorità è opportuno fare una valutazione dei fornitori in base al match tra l’expertise del fornitore e i propri obiettivi principali. Infatti, sebbene i team aziendali si affidino ad un unico provider di Intelligence – per ragioni di economie di scala, approvvigionamento e relazioni più semplici -, la maggior parte dei fornitori non ha la capacità o le risorse per sostenere innumerevoli aree di competenza e sfruttano subappaltatori esterni per espandere la propria offerta di servizi, con risultati che dipendono fortemente dal controllo e dalla supervisione. Per questo motivo, identificare le competenze specifiche e abbinarle alle proprie esigenze è fondamentale per ottenere il massimo dalla partnership.

2. Il fornitore si adatta alle mie esigenze?

  • Il fornitore ci ha fornito una prova o una demo.
  • Hanno spiegato come possono personalizzare i loro servizi per soddisfare le nostre esigenze.
  • Hanno discusso le qualifiche e l’accesso alle fonti in modo sufficiente da permetterci di avere fiducia nella qualità della loro intelligenza.

Secondo una indagine, il 65% dei fornitori offre soluzioni tailored o personalizzazioni del prodotto standard. Da una parte l’azienda ha esigenze specifiche, dall’altra un fornitore ha prodotti “standard” che è meglio testare per chiederne eventualmente una personalizzazione e per gestire in modo più

efficiente il budget ed evitare di ricevere report che mancano di profondità di contenuti o che necessitano di costose integrazioni.

3. Il codice etico del fornitore è in linea con il mio?

  • Hanno un solido codice etico che si allinea con i nostri valori e standard di conformità.
  • Hanno una comprovata esperienza nella risoluzione di problemi legali o di conformità o nel rifiuto di lavori sospetti.
  • Proteggeranno i nostri dati.

I professionisti della sicurezza aziendale spesso hanno difficoltà a capire l’affidabilità e l’accuratezza delle informazioni o i metodi con cui sono state ottenute (spionaggio aziendale illegale o metodi etici?) e solitamente si affidano alle referenze di colleghi. E’ opportuno verificare anche il codice etico del fornitore per confrontarlo con quello della propria organizzazione.

4. Sto supportando il mio fornitore?

  • So di cosa hanno bisogno da noi per avere successo.
  • Sono aperti a collaborare con noi e a sviluppare insieme i requisiti di intelligence.
  • Sono fiducioso che avremo un dialogo e che risponderanno alle nostre esigenze.

Le relazioni più efficaci tra fornitore e cliente si costruiscono sulla fiducia e la trasparenza (e non sulla segretezza o reticenza). Per ottenere risultati ottimali, è fondamentale coinvolgere i consulenti dell’intelligence nel processo decisionale, condividendo obiettivi e strategie, e devono essere considerati partner, non semplici fornitori di servizi, per poter offrire soluzioni realmente adatte alle esigenze del cliente.

Se stai cercando un partner nella Corporate Intelligence come Kriptia, ti consigliamo di usare questa check list di valutazione. Prendersi del tempo per la selezione del fornitore di Intelligence aziendale assicura una migliore mitigazione del rischio ed un maggior ROI dell’investimento. Per qualsiasi richiesta, scrivici pure a info@kriptia.com.

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