Con la notizia della prima videochiamata via smartphone utilizzando la rete mobile terrestre Vodafone e i satelliti BlueBird di Ast SpaceMobile e il lancio commerciale di questo servizio ai clienti europei entro il 2025/2026, si rendono più accessibili i collegamenti con il personale in viaggio di lavoro in luoghi remoti o scarsamente coperti dal segnale terrestre. La vera novità è che lo smartphone usato quotidianamente potrà passare automaticamente dalla rete terrestre a quella spaziale, senza la necessità di una parabola speciale (es. Starlink) o di un telefono satellitare per ottenere la piena connettività mobile a banda larga.
Come abbiamo già ricordato, implementare la geolocalizzazione dei dipendenti durante i viaggi di lavoro è una strategia cruciale nel contesto del Travel Risk Management. Non si tratta solo di tracciare spostamenti, ma di creare una rete di sicurezza che protegga il personale in un mondo imprevedibile e che può esporre il personale viaggiante o i dipendenti presso un plant estero a rischi geopolitici, naturali o sanitari.
L’adozione di soluzioni tecnologiche come un’app mobile o una piattaforme dedicata può fare la differenza. Queste applicazioni permettono ai dipendenti di condividere volontariamente la propria posizione, ricevere aggiornamenti in tempo reale su potenziali minacce nelle vicinanze e avere un canale di comunicazione diretto con l’azienda in caso di emergenza.
Un altro aspetto è l’integrazione di piattaforme di gestione dei viaggi che combinano itinerari programmati con dati geospaziali. Questo consente al team di sicurezza aziendale di monitorare non solo dove dovrebbero essere i dipendenti, ma anche di identificare deviazioni non previste che potrebbero segnalare problemi (es. un rapimento).
Inoltre, la formazione attraverso workshop interattivi o moduli e-learning che rendano consapevoli delle best practice durante i viaggi gioca un ruolo centrale. Educare il personale sui potenziali rischi di viaggio e su come le tecnologie di geolocalizzazione li aiutano non solo protegge l’individuo ma rafforza l’intera organizzazione.
Infine, l’utilizzo di analisi predittive può anticipare potenziali minacce. Combinando dati storici, avvisi governativi e trend globali, è possibile adattare le politiche di viaggio in modo proattivo, evitando l’invio di dipendenti in aree instabili o a rischio.
È un approccio multidimensionale che richiede investimento e attenzione. Ma in un’epoca in cui il mondo è interconnesso e i rischi possono avere impatti significativi, vale la pena proteggere l’ asset più importante di un’azienda: il personale, sia i manager e i dipendenti che le loro famiglie.
Finora, quando si trattava di geolocalizzare i dipendenti in viaggio, soprattutto in aree prive di copertura telefonica, i sistemi satellitari erano indispensabili. Non è solo una questione di tracciamento, ma di garantire sicurezza e pronto intervento in situazioni impreviste.
I sistemi satellitari per aree senza copertura sono dispositivi GPS satellitari portatili dedicati che utilizzano reti satellitari globali (Iridium, Globalstar, Inmarsat/Viasat, Starlink) per trasmettere la posizione in tempo reale. Questi dispositivi funzionano ovunque nel mondo, indipendentemente dalla disponibilità di reti cellulari terrestri 4G o 5G.
Una soluzione più sofisticata sono i terminali satellitari bi-direzionali: oltre al semplice tracciamento, questi terminali permettono la comunicazione bidirezionale tramite messaggi di testo o email, consentendo al dipendente di ricevere anche aggiornamenti critici dall’azienda.
Infine, i beacon di emergenza (EPIRB – Emergency Position Indicating Radio Beacon o PLB – Personal Locator Beacon) sono dispositivi progettati per inviare segnali di soccorso in situazioni di emergenza estrema e attivano una risposta da parte delle autorità di ricerca e soccorso locali.
Per queste soluzioni vanno fatte, però, alcune considerazioni. I dispositivi satellitari e i relativi piani di servizio possono essere costosi e si deve valutare il rapporto costi-benefici, soprattutto in funzione della frequenza e delle destinazioni dei viaggi. Richiedono, inoltre, una specifica formazione sul loro corretto uso: un dispositivo inutilizzato o utilizzato in modo errato vanifica l’investimento tecnologico. Non bisogna trascurare il fatto che, in zone remote, l’accesso a fonti di energia può essere limitato e, quindi, si devono prevedere soluzioni di ricarica portatili.
La geolocalizzazione dei dipendenti tocca tematiche sensibili legate alla privacy. È indispensabile rispettare le normative locali e internazionali, come il GDPR in Europa, ottenendo il consenso esplicito dei dipendenti. È opportuno informare chiaramente i dipendenti su come vengono utilizzati i dati di localizzazione, assicurando che il monitoraggio avvenga solo durante le ore di lavoro o in specifiche aree a rischio.
Nell’ambito di una cultura della sicurezza dove i dipendenti si sentono parte attiva del processo, è necessario il loro coinvolgimento chiedendo loro un feedback sulle tecnologie scelte o suggerimenti su ulteriori misure preventive.
Queste soluzioni tecnologiche non risolvono il problema della sicurezza ma richiedono sempre una attenta integrazione con i piani di emergenza: solo l’integrazione dei sistemi di comunicazione e di geolocalizzazione con le procedure di crisi aziendali assicura una risposta coordinata e tempestiva in caso di incidente.
Inoltre, considerando l’evoluzione continua delle tecnologie, restare aggiornati sulle ultime innovazioni potrebbe offrire opportunità per migliorare ulteriormente la sicurezza e l’efficienza dei viaggi aziendali. Se desideri approfondire come implementare queste soluzioni, Kriptia può supportare la tua organizzazione nella redazione di piani di Travel Risk Management, nella pianificazione dei viaggi di lavori e nell’integrazione di alert di sicurezza grazie anche alla piattaforma proprietaria KRION.